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TECNOLOGIA E WOUND CARE: WOUNDVIEWER heal faster, live better

Di: Becchi Sara – Cavazzana Rosanna

Le informazioni ivi contenute sono esclusivamente rivolte agli operatori professionali.

WoundViewer è la prima tecnologia sviluppata da Omnidermal Biomedics s.r.l., startup nata nel 2017 da un gruppo di ricerca per lo sviluppo di dispositivi medicali basati su Intelligenza Artificiale formatosi presso il Politecnico di Torino. Il WV è un dispositivo medico portatile di classe IIa (MDR), destinato all’utilizzo da parte di operatori sanitari, che consente una valutazione completa ed automatica dell’evoluzione della ferita cutanea in pochi secondi.

Il dispositivo è dotato di 16 sensori IR di profondità e una fotocamera CMOS tramite la quale viene effettuata l’acquisizione di foto grezze con il supporto di 4 LED bianchi. Successivamente l’algoritmo di analisi dell’ulcera, implementato all’interno del dispositivo, applica un’architettura di calcolo Discrete Time Cellular Nonlinear Network (DT-CNN) per identificare la ferita all’interno dell’acquisizione e fornire misure rilevanti di quest’ultima.

È infatti capace di restituire automaticamente all’operatore tutti i parametri clinici indispensabili per valutare e monitorare lo stato patologico delle ulcere cutanee: dalla segmentazione del tessuto e classificazione dell’ulcera, all’area, volume e profondità della ferita, in base al protocollo internazionale Wound Bed Preparation Score (WBP).

Il WBP Score permette di classificare la ferita in base alla composizione del tessuto del letto della ferita e al suo essudato ottenendo una valutazione oggettiva dello stato attuale della lesione.

Oltre al WBP Score il dispositivo permette di effettuare una classificazione della ferita anche tramite le scale TIME e TEXAS.

La scala di valutazione TIME è stata sviluppata al fine di facilitare la preparazione del letto della ferita che è essenziale per la guarigione delle ulcere cutanee e consiste nel controllo dell’essudato e dell’edema, nella riduzione della carica batterica, nella promozione di un tessuto di granulazione sano e nella rimozione del tessuto necrotico.

La classificazione della ferita viene effettuata sulla base del tipo di tessuto che compone il letto della ferita nel momento della visita, il grado di infezione che viene assegnato dall’operatore, la qualità dell’essudato emesso dalla ferita e il bordo della ferita.

La scala TEXAS, infine, viene utilizzata ed è applicabile solo alle ferite che presentano un’eziologia di “Piede Diabetico” ed effettua classificazione sulla base di due parametri: il Grado e lo Stadio.

Dopo l’esecuzione della visita e dell’eventuale medicazione, i dati acquisiti tramite il dispositivo e quelli inseriti manualmente dall’operatore vengono salvati automaticamente in modo organizzato nella cartella clinica del paziente, dove è possibile in aggiunta visualizzare l’andamento nel tempo dello stato di malattia del paziente in cura mediante grafici. Tramite la raccolta dei dati clinici dei pazienti, il sistema Wound Viewer garantisce l’uniformità e la standardizzazione dei dati, specialmente nella fase di valutazione delle ferite.

Inoltre, la tecnologia integrata con i sistemi informativi interni permette agli operatori clinici di ottenere in pochi secondi una valutazione completa, oggettiva, standardizzata ed automatica dei parametri clinici fondamentali dell’ulcera cutanea accorciando i tempi di misurazione della ferita e rendendo i risultati indipendenti da una possibile interpretazione da parte dell’operatore clinico. Oltre a ridurre i tempi della visita una misurazione digitale ed automatica della ferita permette di superare i limiti di una misura manuale tradizionale, che viene eseguita mediante strumenti che possono portare discomfort o anche dolore al paziente con pelle lesionata. Oltre a ciò, dal momento che le ferite si presentano spesso in forme irregolari non possono essere misurate in modo preciso tramite una misurazione analogica portando ad errori di misurazione che possono superare il 30%.

Effettuando, invece, le acquisizioni con metodo digitale si ottengono risultati più precisi che vengono trasferiti direttamente nella cartella clinica del paziente evitando una possibile perdita di dati nella trascrizione manuale e consentendo un follow-up consecutivo e comparativo dell’evoluzione di guarigione dell’ulcera, avvisando gli operatori del rischio di comparsa di complicazioni cliniche.

Il salvataggio dei dati su piattaforma Cloud permette una più facile condivisione dei dati sanitari e maggiore cooperazione tra gli operatori, migliorando le loro attività quotidiane, la qualità della visita dei pazienti e garantendo una riduzione dei costi all’assistenza domiciliare.

Indagine comparativa sui processi di cura in Italia

Dall’11 al 14 ottobre 2023 si è tenuto il Congresso Nazionale AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee) presso il Centro Congressi Lingotto a Torino.

Omidermal Biomedics s.r.l. è stata presente all’evento presso il quale si sono presentati il WoundViewer02 e il WoundViewerLITE.

In tale occasione è stata svolta dal team un’analisi comparativa in merito ai processi di cura adottati in diverse aree dell’Italia svolgendo delle interviste ai partecipanti della fiera, in particolare si sono sottoposti all’indagine ventiquattro specialisti del campo della vulnologia, di cui quattordici di professione infermieristica e dieci di professione medica/medica chirurgica.

L’indagine svolta ha evidenziato una sostanziale mancanza di una procedura standardizzata per la gestione e il trattamento dei pazienti affetti da ulcera cutanea, dato preoccupante considerando che l’ulcera cutanea è una sindrome che colpisce il 2% della popolazione mondiale, di cui il 70% non guarisce e il 32% necessita di amputazione.

Si delinea quindi la necessità di introdurre un metodo oggettivo e standardizzato per la valutazione della ferita e il monitoraggio della sua evoluzione per prevenire il peggioramento, superare la mancanza di esperti e migliorare il risultato clinico complessivo. È risultato evidente che una valutazione oggettiva ed automatica dei parametri clinici della ferita può potenzialmente accorciare i tempi di una misurazione manuale tradizionale, che richiede all’incirca venti minuti, e rendere i risultati indipendenti da una possibile interpretazione da parte del clinico, che in base all’esperienza può potare a valutazioni differenti della ferita.

Tra gli specialisti di professione infermieristica è inoltre emersa l’esigenza di centralizzazione a livello ospedaliero dei dati clinici relativi al singolo paziente per tenere traccia dell’evoluzione della ferita e delle medicazioni applicate per garantire un trattamento continuativo del singolo individuo e migliorare la comunicazione e cooperazione tra gli operatori.

La maggior parte degli intervistati erano infermieri di occupazione ospedaliera (67%) con una minore percentuale di professionisti in esercizio presso RSA (4%), i quali hanno messo in luce la carenza di esperti del campo presso le case di cura, ove risiede la maggioranza della popolazione colpita da ulcera cutanea, ovvero pazienti over 65 affetti da patologie debilitanti o allettati per periodi prolungati.

È stata quindi accolta con entusiasmo l’idea di una tecnologia innovativa come il WoundViewer basata su Intelligenza Artificiale che consente una valutazione oggettiva ed automatica della ferita in pochi secondi. Un altro aspetto ritenuto interessante dagli infermieri è stato quello di poter tenere traccia costantemente dell’evoluzione dell’ulcera cutanea, tramite l’acquisizione con la camera del WV a cui segue segmentazione e classificazione automatica della ferita grazie al sistema CAD (Computer Aided Diagnosis) integrato al dispositivo. Una problematica che viene infatti riscontrata nella pratica quotidiana è l’avvicendamento degli operatori sanitari nel trattamento di un paziente, che porta di conseguenza ad una difficoltà nell’offrire l’attenzione paziente-specifica che richiede la cura dell’ulcera cutanea, in quanto la lesione si presenta in un ventaglio di forme differenti e richiede attenzioni specifiche a seconda della causa, dell’età del paziente e delle sue condizioni pregresse che possono complicare anche significativamente l’evoluzione dell’ulcera.

In generale, si è riscontrato che i metodi maggiormente utilizzati oggigiorno per la cura delle ferite di questa natura sono bendaggi e medicazioni classiche ed avanzate, terapia a pressione negativa, terapia fotodinamica e talvolta ricostruzione chirurgica.

Mentre la fase più critica risulta essere la diagnosi, la valutazione della ferita e la conseguente definizione del trattamento che dev’essere costantemente monitorato per tenere sotto controllo la risposta alla terapia stabilita. A tal fine è ritenuto prezioso l’aiuto di uno strumento tecnologico che al termine della visita salvi automaticamente all’interno della cartella clinica del paziente il referto, l’immagine della ferita ed eventualmente l’immagine della medicazione applicata.

Inoltre, il WoundViewer rende possibile la visualizzazione dell’evoluzione della ferita mediante grafici che mostrano ad esempio l’andamento nel tempo dei parametri di area, volume e profondità rendendo subito visibile un eventuale peggioramento e fornendo tempestivamente un allarme ai clinici che hanno in cura il paziente interessato in caso di significativo aggravamento.

Si è quindi chiesto agli intervistati un’opinione sull’utilità della telemedicina a supporto dei processi di cura delle ulcere cutanee ottenendo un riscontro positivo nel 100% delle interviste.

Gli aspetti risultati più interessanti nell’introduzione di nuove tecnologie come il WoundViewer a supporto della diagnosi e trattamento delle ulcere cutanee sono stati:

  • Valutazione oggettiva dell’ulcera cutanea
  • Monitoraggio a distanza e collegamento diretto con i pazienti domiciliati
  • Accorciamento dei tempi di diagnosi e cura
  • Storico dell’evoluzione della ferita e continuità assistenziale
  • Agevolazione nella comunicazione tra clinici e formazione di un team multidisciplinare
  • Facilità di accesso e condivisione dei dati del paziente

Conclusioni

L’indagine svolta mette in luce la chiara mancanza di un clinical pathway standardizzato e condiviso a livello nazionale per la valutazione e il trattamento dell’ulcera cutanea.

Questa lacuna potrebbe essere colmata dall’introduzione di nuove tecnologie a supporto della diagnosi e dei processi di cura che possano fornire automaticamente risultati oggettivi, non influenzati dall’interpretazione del clinico, sopperendo in questo modo anche alla carenza di esperti nel settore e accorciando i tempi di valutazione.

L’utilizzo di queste tecnologie rappresenta una soluzione ampiamente vantaggiosa per la raccolta accurata ed attendibile dei dati clinici che permette di tenere traccia dell’evoluzione della ferita e valutare l’efficacia della terapia, garantendo un’assistenza continuativa alla persona.

In generale, l’esperienza condivisa tra pazienti e operatori sanitari nel corso dell’epidemia di coronavirus che ci ha recentemente colpito a livello mondiale ha reso evidente e sempre più urgente la necessità di introdurre strumenti che rendano possibili nuovi servizi accessibili da remoto tra cui quelli di telemedicina.

L’indagine svolta ha evidenziato un’incrementata fiducia e speranza riposta verso queste soluzioni che permettono di accedere a distanza alle cure necessarie e potenziare in generale l’assistenza sanitaria alla persona.

Nello specifico i professionisti nell’ambito vulnologico hanno espresso un significativo interesse in una tecnologia come il WoundViewer che integrato con sistemi informativi interni fornisce automaticamente tutti i parametri indispensabili per la valutazione e il monitoraggio delle ulcere cutanee e classifica la ferita sulla base della composizione del tessuto e del suo essudato secondo il protocollo WBP, permettendo una valutazione oggettiva dello stato attuale della lesione.

Si ringrazia il Dott. A. Bonino per l’autorizzazione alla pubblicazione con il solo scopo divulgativo.

Le informazioni ivi contenute sono esclusivamente rivolte agli operatori professionali.

 

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