Il logopedista una figura professionale che può aiutare anche adulti e anziani.
Sempre più spesso sentiamo parlare di logopedia, soprattutto se si tratta di bambini o di
ragazzi. È ormai noto il ruolo di questa figura professionale nella risoluzione dei disturbi
del linguaggio in età prescolare, ed è riconosciuto il suo intervento nella diagnosi e nel
trattamento delle difficoltà negli apprendimenti scolastici, come la lettura e la scrittura.
Tutto vero. Il termine “logopedia”, infatti, deriva dal greco logos “discorso” e paideia
“educazione”; dunque il logopedista è colui che educa, o in alcuni casi ri-educa,
all’apprendimento del linguaggio.
Se ci pensiamo però, difficoltà nell’utilizzo del linguaggio possono comparire anche in altre
fasi della vita, in modo più o meno improvviso, e in conseguenza ad eventi traumatici di
diversa eziologia. Negli adulti e negli anziani, ad esempio, la perdita parziale o totale
dell’utilizzo della parola (detta anche afasia) si può verificare come conseguenza di Ictus,
traumi cranici o neurochirurgia. O ancora, si può presentare in maniera progressiva in
presenza di una diagnosi di malattia neurodegenerativa, come Alzheimer, Parkinson, SLA e
altre ancora.
Il logopedista non si occupa solo di linguaggio
Un altro falso mito da sfatare è quello che il logopedista si occupi esclusivamente della
valutazione e della riabilitazione dei disturbi del linguaggio. Gli ambiti di intervento del
logopedista sono infatti assai più ampi e comprendono la prevenzione e il trattamento di
disturbi e patologie che coinvolgono la comunicazione, la voce e la deglutizione. In tutte le
fasce d’età.
Ma vediamoli più da vicino!
La comunicazione
La comunicazione, in senso lato, è la capacità di trasmettere informazioni da un soggetto
ad un altro. Tali informazioni possono essere trasmesse attraverso diversi canali: tramite il
linguaggio verbale, fatto di suoni, parole e frasi; attraverso il ritmo e la prosodia del
parlato; o ancora, mediante le espressioni del volto, i gesti, la postura e la prossemica.
Alterazioni di uno, o più di uno, di questi canali causano alterazioni della normale capacità
comunicativa. La balbuzie, ad esempio, è un disturbo del normale ritmo dell’eloquio. La
paralisi facciale, invece, è un disturbo caratterizzato dall’impossibilità di movimento dei
muscoli del volto, con conseguente compromissione delle capacità mimiche espressive. Le
difficoltà comunicative provocano molto spesso ansia e stress emotivo alla persona che ne
è colpita, fino a indurre depressione e isolamento sociale.
La voce
I disturbi della voce, o disfonie, consistono in alterazioni della qualità della voce parlata
che possono derivare dalla presenza di noduli, polipi o altre neoformazioni benigne o
maligne sulle corde vocali. Possono insorgere anche in seguito ad abitudini vocali
scorrette, come urlare o parlare eccessivamente e a volume troppo alto per un lungo
periodo di tempo. Possono altresì comparire in seguito ad eventi neurologici, oncologici o
chirurgici che interessano il distretto testa-collo; o avere una causa psicogena, quindi
essere legate a condizioni emotive particolari. Tra i sintomi più comuni della disfonia figurano raucedine persistente e frequenti abbassamenti di voce.
La deglutizione
La disfagia, ovvero la difficoltà a deglutire, è una condizione molto frequente, soprattutto
nella popolazione adulta e anziana. Spesso si presenta come conseguenza a problematiche
di natura neurologica, oncologica o geriatrica, ovvero dovuta al normale invecchiamento
fisiologico. La disfagia è riconosciuta come una delle cause principali di infezioni
polmonari, malnutrizione e disidratazione, che in alcuni casi possono portare perfino alla
morte. Difficoltà nell’alimentazione e nella deglutizione hanno inoltre un notevole impatto
psicologico e sociale, se pensiamo al pasto come a un momento di condivisione e di
relazione con gli altri, o come a un’esperienza plurisensoriale.
Per tutti questi motivi la presa in carico della persona con disfagia assorbe sempre di più
l’attività del logopedista, specialmente nell’ambito dell’età adulta e geriatrica, in cui si
vede questa figura professionale impegnata in tutte le fasi della gestione del paziente
disfagico, dallo screening all’assistenza domiciliare.
L’importanza dell’intervento logopedico precoce
Tutte queste patologie pesano sulla qualità della vita di chi ne soffre e di chi gli vive accanto. La riabilitazione logopedica precoce è essenziale per ridurre questo impatto e
recuperare, parzialmente o completamente, le abilità inficiate. Talvolta l’intervento del
logopedista avviene in sinergia a quello di altre figure professionali, come il Neurologo, il
Fisiatra, l’Otorinolaringoiatra e lo Psicologo, che insieme collaborano della definizione
della diagnosi e nella pianificazione di un percorso di trattamento personalizzato.
L’intervento del logopedista si articola, nello specifico, in sedute di valutazione clinica e
testistica, e di rieducazione logopedica. Il logopedista offre inoltre counseling e supporto
al paziente e ai caregivers, creando un’alleanza terapeutica fondamentale per la buona
riuscita dell’intervento riabilitativo.
Si ringrazia la Dott.ssa Alice Ceruti (Logopedista- Alzano Lombardo -BG-) per la gentile concessione ed autorizzazione alla pubblicazione.