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Il ruolo fondamentale del familiare nel percorso di cura del paziente in RSA

Nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), il benessere dell’anziano non dipende solo dalla qualità dell’assistenza sanitaria e socio-assistenziale offerta, ma anche — e spesso in misura decisiva — dal coinvolgimento attivo della famiglia. Il familiare non è un semplice visitatore: è parte integrante del processo di cura.

🧭 Un ponte tra passato e presente

Per un anziano che affronta la fragilità, la perdita di autonomia e il trasferimento in una struttura residenziale, il legame con la propria storia personale e affettiva diventa essenziale. I familiari sono custodi della memoria del paziente, portatori di conoscenze preziose per il team multidisciplinare: abitudini, preferenze, paure, passioni, stile di vita.

Queste informazioni non solo arricchiscono il piano assistenziale, ma aiutano il personale a personalizzare gli interventi, creando un ambiente più familiare e rassicurante.

🤝 Un alleato del team assistenziale

La collaborazione tra famiglia e operatori è alla base di un’assistenza efficace. Quando il familiare viene riconosciuto come alleato del processo di cura, si crea un dialogo costruttivo, basato sulla fiducia e sulla trasparenza.

Questo approccio:

  • Favorisce una maggiore aderenza ai piani terapeutici.
  • Riduce conflitti e incomprensioni.
  • Rende l’anziano protagonista, non oggetto, del proprio percorso.

💬 Comunicazione, ascolto, partecipazione

Le RSA più virtuose investono in canali di comunicazione aperti e continui con i familiari. Colloqui periodici, incontri di aggiornamento, momenti informali: ogni occasione è utile per costruire un’alleanza educativa ed emotiva, che dia valore anche al vissuto del familiare, spesso attraversato da sensi di colpa, stress e incertezza.

🌱 Il familiare come risorsa, non come ostacolo

Purtroppo, a volte il familiare è vissuto con fastidio o come intralcio alle procedure. È un errore culturale e organizzativo. Il familiare:

  • Porta uno sguardo umano nel sistema.
  • Segnala campanelli d’allarme che il personale potrebbe non cogliere subito.
  • Rappresenta la continuità affettiva, che nessun servizio può sostituire.

Valorizzarlo significa aumentare la qualità della cura, rafforzare il senso di comunità e umanizzare l’assistenza.

📌 Conclusione

In RSA, prendersi cura di una persona fragile significa anche prendersi cura del suo mondo relazionale. Investire nella relazione con la famiglia non è un’opzione, ma una condizione imprescindibile per una cura autenticamente centrata sulla persona.

Di: Ivan Santoro

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